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Il nostro mercatino natalizio

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Allo scopo di movimentare le feste natalizie, la pro-loco in collaborazione con l’Assessorato alle politiche sociali e l’Assessorato alle attività produttive di Galatina hanno organizzato "Il Natale nel centro storico” dal 7 al 22 Dicembre.
Anche noi dell’Associazione Egerthe abbiamo voluto essere presenti, per prima cosa per farci conoscere e poi per raccogliere fondi, attraverso la vendita di oggetti riciclati, da utilizzare per le nostre attivitàdurante l’anno. Ci siamo riuniti ed abbiamo concordato i turni da fare,abbiamo raccolto il materiale e deciso dove metterci. Sabato 7 alle 17 il primo turno è toccato a me, per il semplice motivo che era la vigilia dell’Immacolata e a Galatina ci sono riti irrinunciabili, da cui io sono immune. Ero l’unica libera e disponibile ad andare. Nel cortile del palazzo ex-ospizio di piazza Galluccio, oltre alla nostra bancarella e a quella di Giorè, c’erano le postazioni di altre tre associazioni locali con i loro prodotti artigianali,eseguiti con materiale povero quale carta,cassette di legno,giornali;c’erano anche prodotti alimentari come dolci natalizi,biscotti e ancora lavori ad uncinetto sia in cotone che in lana;piccole cose riciclate, libri in buono stato, bambole e peluches. Facevano, inoltre, bella mostra di sè numerosi presepi in cartapesta, che partecipavano ad una gara per il piu bel presepe dell’anno;infine c’era una mostra di pittura contemporanea, di un solo artista e una bancarella di articoli di decoupage. Nello spiazzo esterno, al centro della piazza si alterneranno nei giorni successivi alcune esibizioni di scuole di danza e di ginnastica artistica. La musica trasmessa da un impianto stereo risuonerà tutto il tempo riempiendo la serate con canti natalizi. I pochi visitatori che giungeranno alla nostra postazione ci diranno che anche nelle altre postazioni distribuite lungo il percorso del centro storico non c’era afflusso per la ricorrenza religiosa che teneva la gente ben chiusa in casa. Avevamo già fatto conoscenza durante l’allestimento della mostra  con tutto lo staff delle altre bancarelle e c’erano numerosi bambini vestiti di rosso con cappelli di babbo Natale,figli dei volontari. Verso le 18, quella prima fredda sera di venerdì, ancora non si vedeva nessuno che non fosse lo staff. Allora, invitandoli uno per uno, ho proposto di riunirci per una preghiera insieme tenendoci per mano in un circolo. All’interno del cortile del palazzo, al riparo dalle raffiche gelide del vento, con i bambini colorati e saltellanti, pur non conoscendoci tutti fra di noi,abbiamo detto un Padre Nostro e abbiamo invocato la speranza: “Che questo Natale,seppur mesto, sia veramente un ingresso del Signore nelle nostre vite a riscaldarci e a darci ancora forza e speranza per un domani migliore”, poi un piccolo (mesto anch’esso) applauso ha suggellato quel momento. Mi son detta: "Adesso conoscono che cosa è Egerthe!" :si, perché avvicinandosi al nostro tavolo, più  di uno ci aveva chiesto, leggendo il nome della nostra Associazione,  “Che fate voi?”e non era bastato il quadro ad olio che sovrastava tutta la merce, per spiegare il nostro intento ad aiutare una missione in Africa. Alcuni si soffermavano sul volto del Papa ed annuivano, altri riconoscevano fra i personaggi il frate che un tempo girava per Galatina. Alla fine della serata con il mancato riscontro da parte della popolazione, abbiamo chiuso baracca e burattini, ci siamo salutati e siamo andati via. I tre giorni 13 -14 e 15 dicembre le cose sono andate leggermente meglio. Le esibizioni degli artisti nella piazzetta avevano attirato più gente rispetto alla settimana iniziale ed abbiamo venduto molte cose,ma la cosa bella da ricordare è che, nonostante avessimo stilato un calendario con i nostri turni di partecipazione, per darci il cambio, alla fine ci ritrovavamo li, sempre le stesse e si stava cosìbene insieme!  Anche il freddo non ci faceva più paura. Adele stava seduta dietro il portone per ripararsi…le sue cartapeste erano visitate ma pochi compravano, Gabriella pure con tutte le sue belle palle dell’albero di natale fatte da lei stessa ed altri bei lavori di cucito, si lamentava un po’ della pochezza delle vendite, ma alla fine ridevamo delle cose buffe che ci capitavano e facevamo le foto con i cappelli rossi di Babbo Natale in testa da mettere su facebook!!! Non ti dico per convincere Adele a metterselo! In sostanza quello che vorrei raccontare sono anche le sensazioni che questo nostro stare insieme, accanto ad un tavolo imbandito di mercanzie, ci ha dato:anche se c’era il freddo e la mestizia della gente che veniva a visitare le bancarelle ed i presepi,era piacevole veder arrivare le famiglie composte da padre madre e figlioletti al seguito,molte carrozzine,ogni tanto a riscaldare l’ambiente anche qualcuno con i bicchieri di caffè fumante in mano che ce li offriva. Una delle signore giovani che esponeva, il cui marito era il pittore della mostra, si rivolse a me, riconoscendomi come la sua catechista di quando frequentava S.Caterina per il sacramento della Comunione:“Mi ricordo che padre Berardo ce l’aveva con lei perché il suo modo di fare catechismo era troppo moderno e differente da quello delle altre catechiste. Però a me piaceva tanto “. Io le dissi che avevo una foto di lei con gli altri bambini scattata a casa mia quando vennero a trovarmi tutti insieme e che gliela avrei fatta vedere e lei mi disse ancora:”Ricordo ancora le parole che lei disse circa la Messa, che dovevamo guardare l’Ostia nel momento dell’elevazione e non abbassare la testa come facevano tutti. Ed io sempre lo faccio da allora…”Poi ci siamo scambiate l’amicizia su facebook.Un simpatico incontro che, per quanto mi riguarda, scaldò quella gelida serata di Natale, regalandomi una dolce sensazione di tepore nel cuore. Finalmente arrivò il 22 sera, chiusura della manifestazione e la nostra piccola piazzetta si riempì di artisti di strada colorando il tempo e lo spazio con la magia. Cinque trampolieri entrarono nella piazza da un vicolo laterale, seguiti da un personaggio buffo su una bicicletta più buffa di lui. I bambini guardavano sorpresi quei giganti che si muovevano agilmente con le loro lunghe gambe di legno. Gli abiti delle due dame in bianco erano circondati da luci come alberi di Natale. Un mangiafuoco offrì il canonico spettacolo mentre dal loro stereo montato su un troller uscivano le note natalizie. Uno dei trampolieri accarezzò sulla testa una giovane ragazza che era rimasta a guardarlo con occhi incantati colpita dal fascino dei suoi riccioli neri su un viso giovane e barbuto: sembrava una scena fuori dal tempo, le mani dei presenti dischiuse in un applauso accompagnarono il corteo che usciva allegramente dalla piazza per continuare il suo giro altrove nella città. Seguì, a cura dell’Associazione Giorè un momento di animazione canora: alcuni artisti cantarono belle canzoni mentre la gente entrava per un ultimo giro ricognitivo nella piccola corte dove le bancarelle ancora mostravano la pazienza e la speranza di chi le aveva allestite. E come ogni cosa che sembra non aver senso, e che il senso lo svelerà domani, ci apprestammo a lasciare la nostra postazione salutandoci tutti con sorrisi ed abbracci ed un arrivederci improbabile al prossimo anno.

Luella Lulli –Egerthe Galatina

 

 

 

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