Il 29 novembre si è svolto ad Ostuni presso il ristorante L’Osteria in Piazza, un incontro dal titolo "A Cena con la Poesia", organizzato dalle seguenti associazioni: Caritas, Centro di Cultura "Donato Cirignola", Egerthe! Ostuni, Egeiro, Gaia Environmental Tours, Education &Events, Italia Nostra, L’Alternativa, Liceo Scientifico "Ludovico Pepe", M.E.I.C., Presidio del Libro,U.C.I.I.M., Vincenziane.
La poetessa invitata, Norah Zapata-Prill originaria della Bolivia e corrispondente dell’Accademia Boliviana della lingua: professoressa di Letteratura e Castigliano, diplomata alla Scuola Normale Cattolica di Cochabamba, ha completato gli studi di grado superiore in Lingua e Letteratura Spagnola nell’Istituto di Cultura Ispanica di Madrid. Tra i vari premi e riconoscimenti ha ricevuto il Primo Gran Premio Nazionale Franz Tamayo,il più importante del suo paese, in due occasioni nel 1973 e nel 1977. Tra i volumi pubblicati: De las estrellas y el silencio (La Paz, 1975), Gèminis en invierno (La Paz, 1978), Fascinacion del fuego (La Paz, 1985), Dialogo en el acuario (Cochabamba, 1985). Ho conosciuto la poetessa Norah Zapata –Prill un anno fa in Svizzera. Il nostro incontro ha rappresentato un inatteso e gradito regalo che la vita mi ha fatto: adesso sono una emigrante e porto ogni giorno “in tasca il sole” universale ma, sempre per me sarà il sole della nostra terra.
Oggi lavoro in qualità di responsabile socio-culturale del settore animazione presso la Fondazione Donatella Mauri a Losanna della quale Norah Zapata è attualmente vice-presidente del Consiglio di Fondazione, dopo esserne stata la direttrice. Per presentarvi a livello poetico Norah Zapata, mi permetto di riportarvi un estratto di un articolo scritto sopra la sua poesia dalla poetessa Comasia Aquaro di Martina Franca,e pubblicato nella rivista ZETA:
"Norah Zapata-Prill è una grande poetessa, grande nella vita come nella poesia ed ha toccato con mano nella sua esistenza molte piaghe della sofferenza umana. La parola poetica sfiora profondità da brivido. Non si può restare indifferenti: il miracolo di questa poesia è che riesce a colpire ciascuno di noi. La materia che plasma è la natura umana vista e sentita in tutti i suoi aspetti, incluso quello politico e sociale, “girando intorno allo stesso punto: l’Essere/Che questo è vita e il resto, storie”,come precisa la stessa poetessa in questi versi. Se l’arte è –“la veritàdel sentire”–come ci insegna Henri Maldiney, questa poesia è parola impastata di carne e sangue in chiunque può subito avvertirne l’autenticità che arriva subito all’orecchio del cuore. Qui forma ed essenza combaciano perfettamente. Il ritmo della poesia è il ritmo della vita: la vita degli esseri umani…nomadi, emigranti, anziani, giovani - la vita di un’umanità che in tanta miseria cerca una luce e che in tanta indifferenza cerca una visibilità. Ci dice infatti la Zapata –Prill in un suo verso: “Perché il dolore ci rende invisibili?”. “Il peggior male è l’indifferenza”- diceva Madre Teresa di Calcutta…difatti, rende ciechi di fronte alla sofferenza”. La poesia di Norah Zapata-Prill è una poesia che ha captato in sé il ritmo della vita e la sacralità del vivere insita persino nel dolore e nella sofferenza più estrema. La poesia quando è poesia non è metafora della vita, ma dice la vita stessa…fino al punto di dire la morte perché anch’essa è parte della vita e fino a riuscire a esprimere il mistero, pur nella sua ineffabilità. La voce di Norah Zapata-Prill è quella di una grande profetessa che pone degli interrogativi e che dice quello che noi sentiamo da tempo e cioè che c’è qualcosa che non va nel mondo: che ci sono molti “Dimenticati”, che “Dormono nei loro incubi ingabbiati”, molti “schiavizzati” dal potere e che, da tutto ciò, occorre avere la forza di uscire con coraggio, sicuri che “Solo un lume contrasta con la notte”… L’amore è deserto che non promette né forme né sentieri/ E’ abisso nei cui limiti l’universo pianta radici invisibili”, ma “la radice occorre piantarla per godere dell’albero”…E qui poeti ed artisti insieme a Norah cerchiamo intensamente di piantare nel mondo questa radice e forse non è vano resistere e lottare per un mondo più giusto, perché può accadere e accade come dice Norah che “In un istante della vita il bene ci sopravviene alato”.
Adele Nacci - Egerthe! Ostuni
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