Marzo è il mese dedicato alle donne e alla Primavera: accomunate nei simboli della nascita e della ri-nascita, come accade in Italia e anche nella tradizione di molti Paesi dell’Est, tra cui la Romania.
Il Salento ospita una moltitudine di cittadine romene, che nel nostro territorio sono nella maggioranza dei casi badanti. Quella della badante è una categoria così ben profilata da diventare essa stessa “popolo”, il popolo delle badanti,donne invisibili, che compaiono in gruppi sulle panchine delle piazze cittadine nei pomeriggi di mercoledìe domenica,per qualche ora, per poi scomparire di nuovo nelle case dei nostri anziani o dei nostri malati. E’ su quelle panchine che noi donne di Egerthe ci siamo recate per incontrarle e conoscerle, per conoscere i loro progetti di vita, le loro difficoltà, le loro storie di amicizia, coraggio e speranza. Abbiamo scambiato ricette, abbiamo scoperto delle poetesse, delle donne concrete e piene di desideri e dall’incontro è nata l’idea di festeggiare il Martisor,la Festa della Primavera. Si tratta di una tradizione molto sentita in Romania, soprattutto nelle zone agricole e piùpovere, carica di memoria; una festa legata al ritmo delle stagioni e della terra e dedicata alla donna, alla madre, alla rinascita, alla fertilità, al rapporto tra uomo e donna. E’ d’uso che gli uomini offrano alle donne (ma talvolta accade di ricevere) un fiocco fatto a mano con fili intrecciati di due colori diversi, bianco e rosso: esso viene appuntato al petto o portato al polso come un bracciale fino alla domenica delle Palme, per poi essere legato ai rami di un albero come rito propiziatorio, per avere piùgermogli e piùfrutto. Da novembre a marzo, ogni domenica siamo state da loro, alle panchine, per imparare l’arte di intrecciare il martisor che abbiamo realizzato in gran numero nella nostra associazione, insegnando la tecnica anche ai nostri giovani e uomini che hanno condiviso con noi l’allegra attività.
Abbiamo scelto insieme il giorno in cui festeggiare, in modo che le nostre amiche potessero avere a disposizione un intero pomeriggio fino alla sera: sono state coinvolte anche molte famiglie italiane, che le hanno aiutate a cucinare e a preparare i loro piatti tipici da condividere nell’agape fraterna.
La festa del Martisor si è celebrata domenica 13 marzo: la grande navata centrale della basilica francescana di Santa Caterina d’Alessandria era completamente occupata dalle ospiti, che sono arrivate puntualissime, molte di loro in compagnia di fidanzati,mariti, figli e amici. In un clima di grande fraternità si èsvolta la celebrazione eucaristica officiata da p. Eugenio e da f. Ettore interamente in lingua romena come pure i canti: è stato commovente ascoltare i ringraziamenti da parte di molte donne che, pur essendo da lungo tempo a Galatina, non avevano mai partecipato ad una celebrazione nella loro lingua madre.
Dopo la Messa ci siamo spostati insieme nelle sale attigue alla Chiesa e nel chiostro, per l’occasione addobbate a festa: ad ogni partecipante è stato distribuito un piccolo fiocco da mettere sull’abito e prepararsi cosìalla festa, che è cominciata con la proiezione di un video per spiegare ai tanti visitatori galatinesi il significato del Martisor. Subito dopo è stata la volta delle poetesse:sul piccolo palco canti d’amore e di nostalgia,alcuni in lingua romena altri scritti in perfetto italiano si sono susseguiti tra tanti battimani entusiasti e la commozione delle partecipanti. La festa ècontinuata alle 20.00 nel rispetto degli orari di lavoro delle nostre amiche, tra balli di pizzica, musica balcanica e cena a base di specialità gastronomiche salentine: un vero successo per tutti,la prima iniziativa di Egerthe! Galatina.
Stefania Tundo - Egerthe! Galatina
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