Tre giorni insieme per tracciare il nostro cammino
Il 25-26-27 Luglio noi membri della comunità e associazione Egerthe! abbiamo deciso di ritrovarci presso il Convento di Soleto per un prolungato momento di ritiro: abbiamo cercato di trascorrere questi giorni di condivisione come un tempo di grazia per darci la possibilità di affrontare importanti questioni associative, ma soprattutto per delineare il nostro cammino futuro, un ritorno al Vangelo, alla sequela di Gesù.
È stato un tempo davvero fecondo di proposte, analisi critiche e semi di vita fraterna…che abbiamo pensato di testimoniare riportando alcune impressioni, riflessioni, foto realizzate a caldo da chi ha vissuto in prima persona questa profonda esperienza spirituale.
“Da qualche parte ho letto che le comunità, i gruppi sono formati da tante persone «sole».
Forse in questo dire c’è un fondo di verità, però quei tre giorni trascorsi nel convento di Soleto, quel raccoglimento spirituale, quelle riflessioni, il dividere la mensa poi, hanno reso noi tutti persone ricche di tanto Amore per il fratello.
Nel ritrovarci alla sera per la S. Messa sentivo un trasporto verso il volto di Gesù che strizzava il mio cuore, un cuore esultante nello stare tutti insieme, abbracciati dalla grazia del buon Gesù, acclamando la sua lode e la sua Gloria con canti di gioia.
È stata un’esperienza emozionante, di crescita e di nutrimento per tutto il nostro gruppo, un dono che la fede ci ha donato. Tenendo sempre tutti insieme lo sguardo fisso verso Gesù, ci sentiremo liberi affidandoci a Lui.
Teresa Greco
“Io, invece mi soffermerei su un’altro aspetto, che è emerso, ma che è talmente pesante ed a volte doloroso, che lo abbiamo rimandato a momenti migliori (migliori nel senso:quando ce la faremo ad affrontarlo) ed è quello della famiglia.
Una comunità di quasi solo donne…
E non è un fenomeno che si riscontra solo nella nostra.
Perché?
Non bisogna dire al marito vieni a Messa con me, ma invece:"Vieni a pulire la casa di X insieme a me!"
Non sono mai riuscita a convincere mio marito a venire con me, tranne che per pochi incontri all’inizio e questo è un punto . Si è stancato, non gli è piaciuto, era troppo impegnativo ???
Ma tutte le volte, invece, che gli ho detto:"Prendiamo in casa quella bambina che non ha una famiglia" oppure "Diamo una mano a quei vicini che non hanno nulla" mio marito è subito intervenuto. Ha subito accolto la mia richiesta e l’ha fatta sua!
Potrebbe essere dunque un motivo da studiare per capire il meccanismo.
Secondo me gioca molto l’importanza che i nostri maschi danno al ruolo maschile della coppia!!!
Fin dove può spingersi una donna?
E’ importante secondo me cercare il motivo e nella ricerca andare a fondo,anche se può far male se si vuol risolvere il problema.
Avrei tanto altro da scrivere, ma mi fermo qui.
Luella Lulli
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