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Maria Maddalena,l’amata da Gesù

Intervento di Carla Ricci

Ostuni,  23 luglio  -  Festa di Santa Maria Maddalena

 

 

Intanto grazie per questa opportunità  di parlare di Maddalena,  di Miriam di Magdala proprio nel giorno che le è  dedicato.

Il discorso può  essere molto ampio,  cercherò  di riassumere i concetti fondamentali.  Mi occupo di esegesi e interpretazione dei testi antichi,  quindi dei Vangeli canonici e poi della letteratura a seguire,  da quasi quarant’anni e oggi penso di poter riassumere tre testi che ho pubblicato in tre parole:  lo studio dei vangeli canonici ci dà  di Maddalena l’immagine essenziale della discepola prediletta di Gesù:  è  lei che viene nominata per prima nell’elenco delle donne che seguono itinerando Gesù  e lei è  sempre per prima nell’elenco delle donne ad essere nominata sotto la croce,  alla passione e infine è  lei,  da sola o secondo la redazione di altri vangeli con altre donne,  che vede Gesù risorto.  Quindi,  discepola prediletta e questo è  un aspetto fondamentale che va chiarito,  è  un aspetto specifico:  la  “Maddalena e alcune donne itineravano con Gesù”,quindi creano in parallelo un gruppo che insieme ai dodici seguivano Gesù  nella predicazione e nei suoi spostamenti,  è  un aspetto essenziale che dice la vicinanza di questo gruppo con prima la Maddalena nella cerchia ristretta che seguiva Gesù.  È  una cerchia ristretta,  alla quale Gesù  riservava degli insegnamenti particolari e nei Vangeli stessi viene detto che al popolo,  alle masse veniva spiegato in parabole,  quindi con un linguaggio semplice perché  potesse intendere l’insegnamento del maestro invece,  dice Gesù  “a voi,  a parte spiego il significato profondo del mio annuncio”.

Questo aspetto di annuncio a due livelli di profondità è  importante perché  mi permette di arrivare a spiegare il termine più  complesso che c’è  in questo libro,  cioè  la ricerca sulla figura della Maddalena che viene chiamata  “letteratura apocrifa”.  Apocrifo vuol dire nascosto quindi qualcosa di velato,  potremmo dire quelle spiegazioni più  profonde che Gesù  dava ai suoi in ambito ristretto.  Quello che scopriamo andando a leggere i testi apocrifi  –  io ho fatto una selezione dei principali,  vi garantisco che sono molto importanti e molto belli non solo per quello che dicono della Maddalena che è  assolutamente essenziale ma anche in quanto comunicano il rigore autentico del messaggio di Gesù.  Apocrifo significa quindi un annuncio fatto,  rivelato in una cerchia più  ristretta,  di questa cerchia ristretta fa parte la Maddalena e vi sono rivelazioni secondo questa letteratura che vengono fatte anche soltanto alla Maddalena.

Questi testi come sono arrivati a noi?  Questi testi hanno una storia problematica,  per non dire dolorosa perché  sono stati ritrovati nel 1945 in Egitto,  a Nag Hammadi,  erano stati nascosti in un’anfora nel 350 più  o meno,  quindi nel IV secolo.  Ma perché  erano stati nascosti?  Chi aveva voluto salvarli e da che cosa?  Che succede nella storia generale  -  che era dominata per quel che ci riguarda  in quell’epoca dall’impero romano e perché  questi testi vengono nascosti?  Noi abbiamo nel III secolo l’editto di Costantino cioè  abbiamo il passaggio della religione fondata sul Cristo da religione osteggiata a religione accettata che diventa la religione dell’impero,  quindi quella religione che era stata anche perseguitata viene invece portata all’interno del mondo del potere dell’impero.  Noi dobbiamo sapere che all’inizio del cristianesimo non c’erano dei testi che venivano letti dalla comunità,  una selezione di testi come la viviamo noi oggi con quello che chiamiamo Nuovo Testamento,  quattro vangeli canonici ecc.,  esistevano invece comunità  che leggevano i testi di Marco piuttosto che quelli di Giovanni,  quindi c’era una molteplicità  di cristianesimi  –  questo è  il termine utilizzato dagli studiosi  -  una molteplicità  di comunità  e in queste comunità  si andava affermando quella che diventerà  la Chiesa cattolica,  la cosiddetta Grande Chiesa,  ma vivevano anche altre comunità  che avevano riferimenti diversi e queste comunità,  soprattutto le comunità  gnostiche avevano un riferimento centrale possiamo dire teologico diverso da quello della Grande Chiesa che poi è  quello portato da San Paolo e che diciamo appartiene oggi alla religione cattolico –cristiana.

 La teologia di Paolo,  ve lo dico molto brevemente,  è  una teologia centrata sulla croce,  centrata sulla convinzione che l’uomo sia peccatore e Gesù  sia venuto a salvarci dai peccati quindi il Vangelo,  l’evanghelium che in greco vuol dire  “buona novella”  sarebbe la croce;  per la gnosi invece la centralità  è  la consapevolezza quindi un percorso personale in cui l’essere vive la luce divina in sé  e fa un percorso sì  col maestro ma come si legge in questi testi,  il maestro ad un certo punto va ritrovato dentro di sé  nel contatto spirituale col divino che è  in ciascuno.  Queste sono le due vie.  Naturalmente faccio un discorso molto semplice,ma l’imperatore,  il potere quali gruppi avrà  scelto per affiancarsi?  Il gruppo più  forte e il gruppo più  forte era quello di Pietro,  di Paolo,  di una chiesa che sulla scia del peccato e della dipendenza dal peccato e dall’uomo che doveva essere redento dall’esterno aveva formato una gerarchia,  quindi una non autonomia della persona,  una dipendenza da.  Che cosa succede?  Che i gruppi minoritari,  quelli gnostici,  a quel punto diventano perseguitati e i testi che loro leggevano fino ad allora legittimamente vengono bruciati,  le chiese bruciate ecc.:  questi testi che quasi milleseicento anni fa sono stati nascosti,  sono arrivati come una lettera spedita al di là  del tempo perché  potessimo conoscere anche la voce anche di questi che possiamo chiamare  “cristianesimi perduti”.  Capire l’importanza di questi testi è  fondamentale per arrivare a capire un’altra parte del messaggio originario di Gesù  e che oggi è  una cosa che ciascuno di noi può  fare:  leggendo,  scoprendo questi testi io mi sono sentita come una destinataria sconosciuta di un messaggio che voleva dire la sua verità.

 Per quel che riguarda la Maddalena,  la verità  che viene fuori è  ancora più  forte di quella che i vangeli ci trasmettono,  nel senso che lei è  effettivamente la donna,  la discepola e l’apostola  –  apostola in quanto inviata dal Risorto,  mandata a dare l’annuncio come prima donna,  come primo essere umano che fa questa mediazione,  ma  nei testi apocrifi compare un altro  termine,  “amata”:  questa dichiarazione di amata  che troviamo nei testi,  viene fatta sia da Pietro e sia dagli apostoli  “amata più  di tutte le altre donne,  amata più  di tutti noi”.

Ma chi era la Maddalena per Gesù?  Intanto,  nel suo comunicare Gesù  usa delle espressioni molto forti  -  sono belli questi testi anche per altro,  non solo per la Maddalena  -    dice Gesù  nel vangelo di Tommaso:  “io voglio parlare con le persone sveglie,  attente.  Svelo i miei misteri a coloro che sono che sono degni dei miei misteri“,  quello che in altri termini nei vangeli canonici è  “chi ha orecchie per intendere,  intenda”.  In quello che si chiama Il dialogo del salvatore,  Gesù dirà  della Maddalena:  “il maestro le disse:  -   sorella nessuno può  domandare di queste cose tranne uno che abbia un posto per metterle a provvista nel cuore”.

 Nei testi viene chiamata donna di luce ed esiste un vangelo che è dedicato a lei:  si chiama Vangelo di Maria Maddalena,  è  un vangelo che fu trovato,  scoperto alla fine dell’800 e ci sono voluti cento anni perché  fosse fatta la prima edizione critica per cui diciamo un interesse non molto vasto.  Nel Vangelo della Maddalena noi troviamo che Pietro dice:  “sorella,  noi sappiamo che il Salvatore ti amava più  delle altre donne:  dicci le parole del Salvatore che tu ricordi,  quelle che tu conosci e noi no,  quelle che non abbiamo neppure udite.  Maria rispose:  -  quello che per voi è  celato,  io ve lo racconterò.  -  Quando Maria ebbe detto queste cose,  ella chiuse la bocca poiché  fin qui il Salvatore aveva parlato con lei.  Allora Andrea rispose dicendo ai fratelli:  -  ditemi,  che affermate voi sulle cose che ella ha detto?  Io non credo che il Salvatore le abbia detto queste cose”  quindi qui c’è  la conferma di messaggi e di rivelazioni che Gesù  aveva fatto solo alla Maddalena e  qui si delinea anche il problema dei contrasti che c’erano tra i discepoli maschi e la Maddalena che qui è  manifestata da Andrea ma che è  soprattutto una gelosia manifesta di Pietro  (“Io non credo che il salvatore le abbia detto queste cose).  Pietro che prima aveva detto che Gesù  amava più  lei di tutte le altre donne,  si accoda a quello che sta dicendo Andrea ed entra in competizione e continua:  “egli forse ha parlato in segreto con una donna?  Non apertamente,  senza che noi lo sapessimo affinchè  ci ricrediamo e noi tutti prestiamo ascolto a lei forse egli l’ha anteposta a noi?”  ecco qua il problema:  viene prima lei?  Qui c’è  un problema di gerarchia.  “Allora Maria pianse e disse a Pietro:  -  Pietro,  fratello mio che cosa pensi dunque?  Pensi che io le abbia pensate da sola,  in cuor mio,  che me le sia inventate,  che stia ingannando il Salvatore?  -  A quel punto Levi  (un altro apostolo)  rispose dicendo a Pietro:  -  Pietro,  tu sei sempre irruente  (e qui vien fuori un aspetto del carattere di Pietro),  ora ti vedo mentre ragioni con la donna come con gli avversari:  se il Salvatore,  il maestro l’ha fatta degna chi sei tu per respingerla?  Senza dubbio il Salvatore la conosce a fondo,  perciò  egli ha amato lei più  di noi”.

Sono più  famosi di questi testi,  alcuni brani del Vangelo di Filippo che sono stati richiamati per esempio da Dan Brown dove lei viene detta  “sua compagna”:  “il salvatore l’amava più  di tutti i discepoli e la baciava spesso sulla bocca.  I discepoli gli dissero:  -  perché  la ami più  di tutti noi?  –  “ quindi questa problematica emerge in più  di un testo.  Vi dirò  solo altre due cose:  diciamo che la letteratura apocrifa,  questa letteratura custodita che ci è  stata svelata poi abbastanza da poco tempo,  ci porta un messaggio che non è  in contrapposizione a quello che già  emergeva nei testi canonici,  nei testi ritenuti ortodossi,  veri dalla Chiesa ma approfondisce degli aspetti che non vengono evidenziati,  approfonditi.  Ci sono dei dialoghi veramente bellissimi in particolare con la Maddalena,  ci sono delle cose molto divertenti,per esempio ad un certo punto  Pietro che interviene e dice a Gesù:  “Gesù  ma parla sempre lei,  facciamo anche noi qualche domanda,  se no non ci dà  spazio“,  aspetti ripetuti che confermano questo carattere di Pietro un po’  impulsivo,  un po’  irruente.

 Quello che in questi testi sulla Maddalena noi possiamo fare,  io ho cercato di fare,  è  il recupero della memoria che ha lei come donna,  come discepola,  come apostola,  come amata,  delle parole di Gesù:  è  lei che ha  –  e solo lei la può  avere  -   la  “memoria del cuore”,  una memoria che racconta,  mette in evidenza aspetti di sentimento,  di atteggiamento che nei testi evangelici canonici sono più  asettici.  Se vogliamoil vangelo più  vicino a questa modalità  (e non per niente è  il vangelo la cui ortodossia è  stata discussa a lungo)  è  il vangelo di Giovanni:  se voi pensate al racconto dell’apparizione del Risorto,  al dialogo tra la Maddalena e Gesù,  il fatto che lei lo riconosce quando lui pronuncia il suo nome.  Da ultimo,  c’è una cosa che  Gesù dice di lei  –  che lei  è  amata più  di tutti gli altri l’hanno detto gli apostoli -  in un testo che si chiama Pistis Sophia:  “Maria,  te beata che io perfezionerò  in tutti i misteri di quelli dell’alto,  parla apertamente,  tu il cui cuore è  rivolto al Regno dei cieli più  di tutti i tuoi fratelli”.

Grazie.

(Trascrizione dell’intervento non rivista dall’autrice)

Brevi cenni biografici

Dottore di Ricerca in Scienze dell’antichità classica e cristiana,Claudia Ricci ha pubblicato Maria di Magdala e le molte altre. Donne sul cammino di Gesù,Napoli,D’auria  2002 con edizione anglo-americana.

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